Questo piccolo museo è stato realizzato per cercare di soddisfare la crescente richiesta di informazioni e conoscenze sull'ambiente forestale dell'Appennino tosco-romagnolo da parte di coloro, gitanti turisti o le stesse popolazioni locali, che sempre più numerosi si avvicinano con interesse alle manifestazioni naturali. La disponibilità dei locali è ridotta, pertanto confidiamo nella collaborazione dei visitatori per un ordinato svolgimento delle visite e per la conservazione di quanto esposto. Il museo è dedicato a Carlo Siemoni, ingegnere forestale boemo, chiamato ad amministrare le foreste casentinesi nel 1837 dal Granduca di Toscana Leopoldo Il.
DESCRIZIONE
DESCRIZIONE
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Il Siemoni visse e lavorò a Pratovecchio dove morì nel 1878. A Lui, valente selvicultore e ideatore di importanti innovazioni, dobbiamo il rifiorire della nostra foresta, ridotta allora in condizioni di trascuratezza.
Nel museo è esposta una raccolta delle principali specie forestali spontanee o introdotte in Italia. Gli esemplari secchi incorniciati, sono corredati di una cartina con l'indicazione dell'areale italiano, e con una breve descrizione dei principali dati stazionali ed ecologici della specie. Oltre a gigantografie di flora e fauna dell'Appennino, sono esposte sezioni di tronchi di alberi, caratteristici legni intaccati da insetti o da altri parassiti e una piccola collezione di campioni di legno di specie forestali presenti nel Parco.
Sono illustrati i principali aspetti delle foreste demaniali e in particolare della Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino.
In proposito sono esposte foto, gigantografie, un plastico della geologia del territorio, campioni delle rocce tipiche, profili pedologici e loro descrizione.
Nelle vetrine al centro di una sala sono raccolti campioni di insetti tipici dell'Appennino (in parte offerti da ricercatori e in parte raccolti e preparati dal personale forestale).Alle pareti sono esposti trofei di alcune specie di ungulati (trovati morti in foresta) presenti in queste zone.
ARBORETO SIMEONI
Molte delle piante messe a dimora dal Siemoni sono tuttora presenti nei 3 ettari dell’Arboreto più antico d’Italia, situato accanto all’omonimo museo e colpiscono per la loro monumentalità. Le specie che si possono incontrare sono 139, raggruppate in 31 famiglie, provenienti da numerosi paesi della fascia temperata (Stati Uniti, Messico, Cina, Europa, Corea, Medioriente, ecc.). Tutti gli esemplari sono muniti di cartellino nel quale si indica il nome e la provenienza. Come non restare meravigliati davanti alle gigantesche sequoie (Sequoia sempervirens (Lamb.) Endl. e Sequoiadendron giganteum), che emulano qui il portamento che ha reso famose le loro sorelle americane. Ci sono poi degli interessanti abeti mediterranei come l’abete spagnolo (Abies pinsabo Boiss.) e quello greco (Abies cephalonica Loud.), o la varietà pendula e la varietà purpurea del faggio. Affascinante anche la Criptomeria (Cryptomeria japonica) una pianta sacra del Giappone, dalla quale si ricava l’unico legno con il quale si possono costruire i templi scintoisti. Nei locali della antica Villa-Fattoria dei Lorena, proprio di fianco all’Arboreto e alla Caserma forestale, il Corpo Forestale dello Stato ha realizzato nel 1985 un interessante museo forestale, completamente riorganizzato ed ampliato in questi ultimi anni. In esso il visitatore potrà trovare stanze tematiche con informazioni sulla flora, sulla fauna e sulla storia del lavoro forestale nelle foreste casentinesi. Oltre all’arboreto Siemoni, il Corpo forestale dello Stato ha realizzato, sempre a Badia Prataglia, anche un piccolo impianto per la conservazione ex-situ (cioè fuori dal loro ambiente naturale) di alcune specie forestali italiane particolarmente rare come Abies nebrodensis (abete endemico della Sicilia, la cui popolazione mondiale è costituita da soli 24 esemplari), Pinus leucodermis (il rarissimo pino loricato presente solo sul Pollino in Basilicata) e Acer lobelii (un acero presente solo in una piccola porzione dell’appennino campano).
MAGGIORI INFORMAZIONI
MAGGIORI INFORMAZIONI
MAGGIORI INFORMAZIONI:
Associazione "PRO LOCO" di Badia Prataglia
Via Eden, 30 - 52010 Badia Prataglia (AR)
Tel. 339.3062118
info@badiaprataglia.net
http://www.badiaprataglia.net/
Oppure Centro Visita del Parco Nazionale di Badia Prataglia: 0575.559477