Il santuario della Verna si trova sull'Appennino Toscano. Il monte, ricoperto da una monumentale foresta di faggi e abeti, è visibile da tutto il Casentino e dall'alta Val Tiberina. Nell'estate del 1224 San Francesco si ritirò sul monte della Verna per i suoi consueti periodi di silenzio e preghiera.
Durante la sua permanenza chiese a Dio di poter partecipare con tutto il suo essere alla Passione di Cristo, mistero di amore e dolore. Il Signore lo ascoltò e gli apparve sotto forma di serafino crocifisso lasciandogli in dono i sigilli della sua passione. Francesco divenne così anche esteriormente immagine di Cristo al quale già con il cuore e la vita tanto assomigliava.
L'evento delle stimmate e l'esempio di vita sono il bene più prezioso che Francesco consegna ai frati della Verna. L'impegnativa eredità di San Francesco oltre che coinvolgere personalmente ogni frate diventa anche il principale messaggio che la comunità desidera trasmettere a tutti coloro che visitano La Verna.
Chiusi della Verna sorge alla base della montagna dove San Francesco ricevette le stimmate nel 1224, momento celebrato nell’XI Canto del Paradiso dal Sommo Poeta:
nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l’ultimo sigillo,
che le sue membra due anni portarno.
Il “crudo sasso” si erge netto ed è visibile da tutta la vallata. Il fascino del luogo con le rocce calcaree e le piante secolari, è reso ancora più intenso dalla storia di San Francesco. Gli elementi naturali, come gli uomini di tutte le fedi, rispettano questo luogo: quando, infatti, tutto l’Appennino è sopraffatto dalle tenebre di un imminente temporale, la cruda roccia spicca brillante nel cielo.
Era il 1213 quando il Conte Orlando de’ Cattani donò La Verna a Francesco d’Assisi. Il Santo discendeva nelle fessure delle rocce, avendo come casa una caverna, scegliendo una pietra dura come giaciglio. Questo monte per lui doveva essere il luogo del sacrificio reale. Due anni prima delle morte, Francesco, che era ormai fragile per molte infermità del corpo, mosse i suoi deboli passi ancora una volta verso il luogo che nella sua mente era più strettamente legato al pensiero della Crocifissione. Questo è un luogo dove lo spirito di San Francesco è ancora vivo. Dalla Beccia si può salire al Santuario tramite la porta degli Uccelli, sul portone la scritta “Non est in toto sanctior orbe mons”, altro monte non ha più santo il mondo. E per scoprirlo bastano pochi passi, pochi sguardi, una manciata di respiri profondi. Passato l’arco attende il visitatore la chiesa di Santa Maria degli Angeli, la prima costruita sul monte della Verna, qui il Conte Orlando ha il suo sepolcro. Uscendo dalla chiesina si sale al quadrante e sul quadrante, splendida terrazza sul Casentino, sorge la basilica di Santa Maria Assunta o chiesa maggiore. Il patrimonio artistico del santuario è immenso, ma le opere che colpiscono di più sono senz’altro le numerose robbiane. Interessante anche per i devoti, la cappella delle Reliquie, che oggi conserva anche il saio del Santo e numerosi altri reperti. Uscendo dal portico della Basilica e andando verso il Sasso Spicco, si trova la cappella di santa Maria Maddalena. Sull’altare si venera la pietra sulla quale sedette Gesù quando apparve al santo. Il Sasso Spicco, ossia una gigantesca fenditura nella roccia dove Francesco andava a pregare, secondo la leggenda fu spiccato dal terremoto che seguì alla morte di Gesù. Il corridoio delle Stimmate è un luogo altrettanto bello: lungo 78 metri fu costruito nel 1578 quando, secondo la leggenda francescana, una mattina i frati dopo aver rinunciato a fare la consueta processione – che anche oggi viene fatta ogni giorno – per la troppa neve caduta, videro che la processione era stata fatta al posto loro dagli uccelli e da tutti gli animali del bosco. Il corridoio fu affrescato da Bacci Maria Bacci. Accanto sorge un edicola che ricorda il faggio ai piedi del quale sgorgava acqua con la quale Francesco si lavò dopo aver ricevuto le Sacre Stimmate. In fondo al corridoio si giunge proprio alla cappella delle Stimmate affrescata da Taddeo Gaddi e costruita nel 1263. Poco lontano si trova un altro punto di grande interesse per i devoti, ossia l’oratorio di San Bonaventura da Bagnoregio che sostò alla Verna nel 1259 dove immagino’ il suo famoso Itinerarium mentis in Deum. Di grande interesse anche il Museo che raccoglie paramenti sacri di pregio, vasi della farmacia, oggetti di uso quotidiano nel Santuario stesso. Molto pregiata anche la biblioteca che conserva ben 25 mila volumi, 127 incunaboli, 492 cinquecentine, 20 codici, 95 pergamene, 56 antifonari. Per raccontare l’importanza di questo luogo per la cultura universale, basta dire che qui studiarono Bonaventura da Bagnoregio e Ubertino da Casale.
ATTIVITA’
ATTIVITA’
MUSEO: E’ composto da grandi sale quattrocentesche e da ambienti significativi della vita dell'antico convento.
Espone pregevoli corali miniati del XV° secolo, suppellettili liturgiche, parati e dipinti.Particolare rilievo hanno un bellissimo crocifisso ligneo policromo attribuito a Giovanni Angelo Montorsoli e un busto in ceramica attribuito ad Andrea della Robbia.
Il percorso si conclude, dopo una sala dedicata all'antica farmacia e al laboratorio di spezieria del Santuario, con l'ambiente più caratteristico del museo, il fuoco comune.
Ingresso libero
Orario: domenica e festivi 10-12; 14-17
1° assioma | salute, abbigliamento |
La Verna si trova a 1100 metri di altezza
1) Questo significa che c'è un clima più fresco che in pianura. Anche d'estate è possibile sentire freddo, sopratutto se si sta all'ombra, se è mattina, sera e se c'è vento. Non è raro che nevichi a ottobre e non ci meravigliamo se nevica alla fine di aprile. dunque d'inverno ti consigliamo di portare sempre indumenti pesanti e scarpe calde e comode in primavera ed autunno porta sempre anche vestiti invernali d'estate può rivelarsi veramente preziosa una felpa e/o una giacca a vento 2) L'altezza incide anche sulla pressione dunque se hai problemi al cuore e di pressione poni particolare attenzione a questa cosa, inoltre non sottovalutare lo stress del viaggio e dell'alzataccia mattutina. Portati le tue medicine e/o prendi le precauzioni adatte al tuo caso |
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2° assioma | atteggiamento, spiritualità, educazione |
La Verna è un Santuario Il Santuario è un luogo d'incontro con Dio, l'atteggiamento primario dovrebbe essere quello del pellegrino che viene a pregare. La Verna ha molti visitatori, e gli spazi per quanto grandi non sono mai sufficienti, spesso c'è confusione e si fa fatica a mantenere un atteggiamento di devozione e silenzio. dunque preparati spiritualmente anche qualche giorno prima di partire per La Verna e mettiti nell'atteggiamento del pellegrino il silenzio e la preghiera costano impegno e fatica, entra in quest'ordine d'idee affinché non ritorni a casa con il cuore vuoto e forse deluso a volte, per pregare e riflettere, potrebbe esserti utile 'fuggire' nella foresta e trovare la montagna che accolse Francesco se pensi di confessarti preparati con un buon esame di coscienza nell'area del santuario non è permesso portare animali, sia per motivi igienici sia per conservare la sacralità del luogo. Consigliamo dunque di organizzarvi di conseguenza, senza creare/vi inutili disagi. (San Francesco non portava cani in chiesa, dunque vediamo di non fare fantafrancescanesimo!) raccomandiamo un abbigliamento consono ad un luogo sacro, pubblico e di cultura. |
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3° assioma | viabilità, parcheggi |
La Verna è famosa la Verna è molto conosciuta, per tanti è diventata tradizione salirci in alcune date fisse altri ci vengono saltuariamente. Per quanto siano migliorate le strade d'accesso e si siano allargati i parcheggi in alcune date cruciali si verificano inevitabili (?) disagi e lungaggini. dunque le date in cui si verifica una massiccia presenza di visitatori sono note a tutti: lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1°maggio, 15 agosto... 'i ponti' nelle suddette date accade che i parcheggi siano intasati e le macchine siano parcheggiate ai bordi della strada per tratti molto lunghi, a volte anche a 3Km di distanza. come parcheggio alternativo possiamo segnalare quello della Beccia. Il paesino si trova sotto la scogliera delle Stimmate e fino a qualche decennio fa era l'unica via d'accesso al Santuario; San Francesco ha usato questa via per salire sul Monte. La strada da percorrere è lunga circa 800 m ed ha un tratto parecchio ripido nell'ultima parte. |
MAGGIORI INFORMAZIONI
MAGGIORI INFORMAZIONI
Centralino: 0575 5341
Pastor Angelicus: 0575 599025 (estivo) – 0575 534249 (invernale)
Noviziato: 0575 599355 – 0575 534261
Fax: 0575 599320
Frati: http://www.laverna.it/