Complesso architettonico di grande valore storico, artistico e religioso, unico esemplare rinascimentale nel Casentino, dichiarato nel 1899 Monumento nazionale.
Il Santuario prende il nome da un grande masso sul quale durante l’anno 1347, i contadini della zona notarono più volte una colomba bianca che si lasciava avvicinare solo dai bambini e da un eremita camaldolese, Martino da Poppi, che sostava nei dintorni. Il 23 giugno, verso sera, una bambina di 7 anni, Caterina, vide una “bellissima donna bianco vestita”, che la esortò all’ amore di Dio e alla purezza e le diede dei baccelli, che poi la sera a casa furono trovati pieni di sangue: conferma del racconto di Caterina e presagio della terribile peste del 1348, da cui Bibbiena e dintorni rimasero immuni.Nel 1486 un incendio distrusse la primitiva chiesetta, successivamente ampliata, fatta costruire dall’ eremita Martino.
STORIA
STORIA
I Frati domenicani giunsero a Santa Maria del Sasso, dal convento di San Marco in Firenze, il 29 settembre 1468. Il Venerabile Girolamo Savonarola, 20 anni dopo, volle incrementare in questo luogo la presenza domenicana: nel 1486 inviò 22 frati e favorì la costruzione del Convento con l’attuale santuario. Il suo intento era quello di creare un centro di vita domenicana, importante per lo studio, la formazione, predicazione e diffusione del culto mariano. Le tristi leggi eversive dell’800 allontanarono i religiosi, potendovi ritornare solamente nel 1873. Dalla stessa data anche i novizi, gli studenti e gli alunni della Scuola Apostolica furono trasferiti a S. Maria, rimanendovi fino al 1909. Da allora rimasero pochi religiosi. Nel 1927 si aggiunsero Monache domenicane di Lucca, che trovarono un ambiente favorevole alla vita contemplativa: la loro presenza è stata fino ad oggi particolarmente significativa per il Santuario.
ATTIVITA’
ATTIVITA’
E’ tradizione affermata l’allestimento annuale dell’artistico presepio di Santa Maria del Sasso. Vi lavorano con impegno e grande entusiasmo un gruppo di amici di Camaiore,Lucca, che in pochi giorni riescono a creare questa meravigliosa realtà. Questo presepio suscita sempre sorpresa e ammirazione da parte di tanti visitatori. I personaggi sono pregevoli sculture in legno, che vengono dalle botteghe artigiane di Ortisei, in val Gardena. Nell’insieme occupa tutto lo spazio della terza chiesa, comprese le sei piccole cappelle laterali. La particolarità di questo presepio è quella di presentare, ogni anno, una tematica legata al particolare momento storico.
MAGGIORI INFORMAZIONI
MAGGIORI INFORMAZIONI
Monastero Tel. (+39) 0575-593452
Convento Tel. (+39) 0575-593266
Fax (+39) 0575-593130
Cell. (+39) 339-6603410
Cell. (+39) 338-6105395
E-mail del Santuario: santa.maria@inwind.it
E-mail del Monastero: monasterosantamariadelsasso@teletu.it
S. Maria del Sasso fin dall’inizio della sua storia ha sempre rappresentato per tutto il Casentino un punto di riferimento importante; fede e arte hanno insieme esaltato questo luogo, benedetto dalla presenza della Vergine che qui si è manifestata con un evento singolare e con tanti altri segni successivi, ad indicare la particolare benedizione e protezione di Maria per gli abitanti di Bibbiena e dintorni.Nella parete destra della navata centrale alla Basilica un’opera di Giovanni della Robbia ed alla parete di fronte alla terracotta robbiana si trova una tavola con Madonna e santi di Fra Paolino da Pistoia.La chiesa superiore a croce latina con volte a botte e cupola contiene al centro un tempietto, capolavoro di Bartolomeo Bozzolini da Fiesole. Ai piedi dell‘altare spunta il masso dell’Apparizione. Molto verosimilmente questo masso è stato prolungato in muratura a chiusura del tempietto nella parte posteriore: questa parete ha sul davanti, all‘interno del tempietto, l‘affresco della Madonna del Sasso di Bicci di Lorenzo (1435 circa) e di dietro una annunciazione di Giovanni del Brina (1567) con quattro pannelli in basso che ricordano eventi legati all’apparizione.Nel vano dietro l’altare, sulla parete di sinistra, l‘organo di fra Tommaso da Cortona (1525 ) e nella parete di fronte il ritratto di Fra Girolamo Savonarola, ritenuto il fondatore di questo convento. Nelle cappelle adiacenti è possibile vedere “la Natività di Maria” di Jacopo Ligozzi (1607) e “S. Giacinto” di L. Buti (1600 circa).
La cripta è il cuore del santuario. Qui la Vergine apparve alla piccola Caterina. Sull’altare la “Madonna del Buio”, statua lignea dei primi del 500 (scuola di Donatello) che da sè, per due volte, da Bibbiena fece ritorno al Santuario.
L’antico convento, di origine savonaroliana, che insieme al Santuario costituisce un unico complesso architettonico, da quasi un secolo ospita una Comunità femminile di vita contemplativa: sono le Monache domenicane che vivono il carisma di S. Domenico nella preghiera, penitenza e clausura, sostenendo davanti al Signore l’apostolato dei confratelli e – in questo luogo – collaborando alla cura e custodia del Santuario. All’interno della clausura si trova il bellissimo chiostro cinquecentesco (che può essere visitato) e l’antico refettorio monastico con una grande “Cena” di Raffaellino del Colle (1534). Il Monastero accoglie durante l’anno ragazze per brevi periodi di ritiro e esperienza di vita monastica (per informazioni: tel. 0575-593452).